La regolazione emotiva e la tua salute orale
La regolazione emotiva secondo la definizione del modello processuale di Gross e Thompson (2007) è la capacità di modulare il proprio stato emotivo in maniera adattiva attraverso strategie e comportamenti di diversa natura, variabile in base al contesto culturale di riferimento. Facendo un esempio, un evento come l’appuntamento con il dentista può destare in noi una risposta di ansia. Per farvi fronte, possiamo mettere in atto diverse strategie sia a livello consapevole, sia inconsapevolmente.
Nei prossimi giorni ci piacerebbe presentarvi il percorso di regolazione emotiva di Giulia, che nel giro di una settimana fa passi da gigante. Dalla fobia per il dentista, alla seduta per curare il suo mal di denti insopportabile. Passeremo in rassegna selezione della situazione, modifica della situazione, spostamento dell’attenzione, rivalutazione cognitiva dei significati (reappraisal) e modulazione della risposta emotiva.
Giorno 1
Oggi ci piacerebbe parlare della strategia di selezione della situazione: prima ancora che l'evento che suscita emozioni intense nel soggetto abbia luogo, quel soggetto può decidere di evitarlo, oppure di farvi fronte. Parliamo di Giulia. Giulia, nonostante i
biglietti di promemoria e i post su Instagram del dott. Ballestrasse, e poi quelli su Facebook (sembrano sbucare da tutte le parti!), in una prima fase potrebbe evitare ostinatamente di fissare il suo appuntamento di controllo. Giulia sta infatti evitando che la sua paura esploda, dal momento che vive la seduta dentistica come un momento estremamente stressante. È il dentista di famiglia, per questo conosce il Dottore. Se soltanto quel fastidioso mal di denti che si trascina da qualche tempo non la perseguitasse, non considererebbe nemmeno lontanamente di passare dallo Studio dentistico – nemmeno per fare un saluto a Vanessa ed Elisabetta!
Giorno 2
Riecco Giulia, riecco noi con la seconda strategia di regolazione emotiva. La strategia della modifica della situazione è per i più coraggiosi, e Giulia – con lo zampino del mal di denti che ormai la perseguita – decide che è tra questi, quindi fronteggiare l’evento potenzialmente ansioso. Digita il numero, porta il telefono all’orecchio; dall’altro capo trova Cinzia, gentile e disponibile come al solito, pronta a risponderle. Insieme trovano una data che tiene conto delle esigenze di Giulia e di quelle del Dottore. La modifica
della situazione avviene in Studio: avendone già parlato con Cinzia, Giulia confida al Dottor Ballestrasse la sua ansia, e chiede che le siano mostrate tutte le opzioni disponibili per gestire la sua paura. Dopo aver ascoltato la risposta, decide di influenzare attivamente la situazione, scegliendo l’opzione che le pare più congeniale:
l’utilizzo del protossido d’azoto.
E tu sai che come si usa il protossido d’azoto nello Studio del dott. Ballestrasse? Se ti sei perso il post, qui puoi trovare il link! https://posts.gle/W5kBNj
Giorno 3
Facciamo un passo indietro. Giulia è in sala d’attesa, e sta decidendo quale strategia adottare per spostare l’attenzione dall’evento potenzialmente avversivo, ovvero la seduta, nel modo più efficace possibile: può decidere di concentrarsi sull’episodio di un podcast, anziché sul pensiero della seduta che la aspetta. Altrimenti, può decidere consapevolmente di distrarsi, facendo galoppare l’attenzione da un articolo all’altro delle riviste sul tavolino in sala d’attesa, senza uno sforzo cognitivo eccessivo. Da ultimo, Giulia potrebbe trovare funzionale la ruminazione, cioè pensare a tutti i potenziali scenari negativi, e alle loro conseguenze.
Se tu fossi Giulia, oppure se fossi un suo caro amico, le consiglieresti di concentrarsi attivamente su un altro stimolo, di distrarsi, oppure di inseguire i pensieri tipici della ruminazione?
Giorno 4
Giulia ha ormai prenotato l’appuntamento. I giorni si sono susseguiti l’uno dopo l’altro, tra lavoro, uscite con gli amici, ed episodi della sua serie TV preferita. Il tempo è passato così velocemente, che quasi se ne era dimenticata. Eppure il calendario non mente: domani sarà il “giorno del dentista”. Per un attimo le pare di essere colta dall’ansia, ma poi prova a fare come le hanno suggerito: tenta di dare un nuovo significato all’evento che, come ormai sappiamo, ritiene potenzialmente avversivo.
Prova cioè a dare una nuova chiave di lettura all’appuntamento dal dott. Ballestrasse.
Siccome continua a venirle in mente che domani sarà sulla poltrona, davanti a tutte quelle punte di ferro che sembreranno fissarla con malizia e un briciolo di sadismo, a furia di rigirare il pensiero nella sua testa, finisce per considerare che, in fondo, la
seduta di domani può essere un’occasione per provare a sé stessa che anche le paure più grandi possono essere addomesticate. Per di più, se perfino l’evento più temibile è effettivamente fronteggiabile, allora qualsiasi altra sfida può essere vinta! Questa nuova interpretazione dell’evento si addice di più al benessere a cui Giulia tende.
Giorno 5
Ecco, lo sapeva. Giulia avrebbe potuto rivelare la sua angoscia al dentista, in modo tale da venire a conoscenza di tutte le opzioni a disposizione per curare il suo dolore senza lo scotto dell’ansia. Ormai la paura ha preso il sopravvento. In gergo psicologico si dice
che la risposta emotiva è già stata elicitata. Cosa può fare, a questo punto? Modulare la risposta emotiva! Giulia ha diverse strade aperte di fronte a sé: può impegnarsi a inibire l’ansia, ovvero a sopprimere la sua risposta emotiva, obbedendo alle istruzioni del
dentista di aprire la bocca, sforzandosi di chiudere gli occhi e non soffermarsi sul battito sostenuto del suo cuore… Potrebbe decidere di fare dei respiri profondi per calmarsi, concentrandosi sul portentoso lavoro dei suoi polmoni, oppure immaginare che l’aria
che inspira vivifichi ogni sua cellula. Oppure potrebbe esprimere a voce (si è sempre in tempo!) la propria paura, valutando insieme al Dottore come gestire la situazione.
Insomma, anche quando l’ansia ha già fatto capolino, conclamandosi con tutti i sintomi fastidiosi che porta con sé, non è comunque troppo tardi per trovare una strategia funzionale.